Quando il teatro non era una forma d’espressione ma pura sostanza aveva un chiaro scopo: esorcizzare, togliere potere ad una paura.
In effetti alcuni riti erano rappresentazioni teatrali pure. Come quelli compiuti prima della battuta di caccia, dove c’era chi tesseva un’intesa con l’animale indossando pelli e danzando i gesti essenziali dell’uccisione. Dove il cacciatore non era il dominatore ma chi tremava al pensiero che la sua vita dipendesse dalla fine di un’altra. Il nostro attore non confezionava una dichiarazione di guerra ma una richiesta di dialogo, non solo con l’animale anche con la morte e quindi con la vita.
Poi la civiltà greca ha dato forma e contenitore alle rappresentazioni teatrali. Così il teatro ha potuto, rilassandosi, anche semplicemente intrattenere.
Il mio pensiero è molto asciutto a riguardo: con film, divani, e stress, se devo andare a teatro, ci voglio andare per qualcosa di forte. Qualcosa che mi sconquassi, che mi lasci in disordine per qualche giorno, che sorprenda i miei pregiudizi e sposti il mio orizzonte un po’ più in là.
Questa è la premessa con cui inizio a scrivere questo blog, utile per condividere e scambiare appunti teatrali.